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Nuove disposizioni INPS: Pensioni minime con aumenti e arretrati a luglio 2023

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L’INPS ha comunicato ufficialmente, attraverso un comunicato stampa del 26 giugno 2023, che a partire dalla mensilità di luglio 2023 saranno erogati aumenti e arretrati per i pensionati, garantendo loro un assegno più ricco.

Di che aumenti si tratta e quali sono i relativi importi?
Di seguito sono riportati tutti i dettagli e alcuni esempi pratici per il calcolo.

 

Aumento delle pensioni minime

Dal mese di luglio 2023 entra in vigore la disposizione prevista dalla legge di Bilancio 2023 (articolo 1, comma 310, legge 29 dicembre 2022, n. 197) che concede in via eccezionale e transitoria un incremento delle pensioni con un importo mensile complessivamente pari o inferiore all’importo mensile del trattamento minimo INPS, in pagamento per ogni mensilità erogata da gennaio 2023 a dicembre 2024.

L’incremento transitorio viene calcolato in base all’importo totale lordo della pensione corrisposto per ogni mensilità spettante al pensionato, inclusa la tredicesima mensilità, che deve essere pari o inferiore all’importo del trattamento minimo INPS in vigore (per il 2023, l’importo minimo provvisorio della pensione è di 563,74 euro).

Gli incrementi sono i seguenti:

  • 1,5 punti percentuali per l’anno 2023, elevati al 6,4 punti percentuali per i soggetti di età pari o superiore a 75 anni;
  • 2,7 punti percentuali per l’anno 2024, senza distinzione di età.

 

IMPORTANTE: L’incremento e gli arretrati sono validi per le pensioni con decorrenza compresa tra il 1° gennaio 2023 e il 31 dicembre 2024.

 

Modalità di calcolo

Seguendo le indicazioni operative fornite dall’INPS e condivise con il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali (circolare n. 35 del 3 aprile 2023 e messaggio n. 2329 del 22 giugno 2023), di seguito vengono elencate le regole e alcuni esempi pratici.

Regole principali:

  • L’incremento per il 2023 è concesso solo ai pensionati che percepiscono una pensione lorda complessiva pari o inferiore all’importo del trattamento minimo INPS per ogni mensilità corrisposta da gennaio 2023 a dicembre 2023 (ricordando che l’importo minimo provvisorio della pensione per il 2023 è di 563,74 euro), compresa la tredicesima mensilità.
  • L’incremento viene corrisposto solo sulle pensioni pagate dall’INPS e non si applica alle pensioni gestite da altri enti.
  • L’incremento viene riconosciuto se l’importo totale mensile della pensione è complessivamente pari o inferiore all’importo mensile del trattamento minimo INPS (provvisoriamente, per il 2023, pari a 563,74 euro). Se l’importo totale della pensione supera tale limite ma è inferiore al limite maggiorato dell’incremento, l’incremento viene comunque riconosciuto fino a quel limite (vedi in calce per maggiori dettagli).
  • La base di calcolo è rappresentata dall’importo del trattamento minimo (provvisoriamente, per il 2023, pari a 563,74 euro).

L’importo complessivo utile per verificare il diritto all’incremento, noto come “montante per l’incremento”, viene calcolato utilizzando gli stessi criteri adottati per il calcolo della perequazione.

Non concorrono all’incremento le prestazioni non imponibili dal punto di vista fiscale, come ad esempio le somme corrisposte come maggiorazione sociale, la quattordicesima mensilità aggiuntiva e gli importi aggiuntivi della pensione, oltre alle prestazioni di carattere assistenziale, le prestazioni facoltative e le prestazioni di accompagnamento alla pensione.

L’incremento viene attribuito sia alle pensioni integrate al trattamento minimo, anche in misura parziale o “cristallizzate”, sia alle pensioni non integrate il cui importo calcolato è pari o inferiore all’importo del trattamento minimo INPS.

Esempi pratici per il 2023 (fonte: INPS)

Incremento massimo mensile per l’anno 2023 – Base di calcolo: importo provvisorio del trattamento minimo mensile anno 2023 = 563,74 euro mensili

Limite di accesso per l’anno 2023:

Per i pensionati di età inferiore ai 75 anni (+1,5%): 572,20 euro mensili (aumento di 8,46 euro mensili)
Per i pensionati di età pari o superiore a 75 anni (+6,40%): 599,82 euro mensili (aumento di 36,08 euro mensili).

Esempio 1: Supponiamo un importo totale lordo della pensione pari a 300 euro mensili.
Per i pensionati di età inferiore ai 75 anni (+1,5%): 304,50 euro mensili (aumento di 4,50 euro mensili)
Per i pensionati di età pari o superiore a 75 anni (+6,40%): 319,20 euro mensili (aumento di 19,20 euro mensili).

Esempio 2: Supponiamo un importo totale lordo della pensione pari a 565,00 euro mensili.
Per i pensionati di età inferiore ai 75 anni (+1,5%): 572,20 euro mensili (aumento di 7,2 euro mensili)
Per i pensionati di età pari o superiore a 75 anni (+6,40%): 599,82 euro mensili (aumento di 34,82 euro mensili).

 

Arretrati

Oltre al pagamento dell’incremento corrente, con la mensilità di luglio saranno corrisposti gli arretrati spettanti dal 1° gennaio 2023 o dalla data di decorrenza della pensione, se successiva.

I pensionati saranno informati sull’importo degli arretrati tramite il cedolino.

 

Regime fiscale

Infine, è importante ricordare che l’incremento è soggetto a tassazione e deve essere dichiarato nella certificazione unica (CU) dell’anno di riferimento.


  • Decreto sostegni Bis – Contributo a fondo perduto “alternativo”
  • Agevolazioni under 36, la circolare INPS

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